IL CAMMINO DELLA MEMORIA

IL CAMMINO DELLA MEMORIA
1 – VERSO LA STAZIONE
Nell’ottobre del 1944, viene insediato nell’Albenga occupata dai tedeschi, nell’edificio ‘Incis’ di via Fiume, un distaccamento della polizia della Wehrmacht, la “Feldgendarmerie Trupp”, composto da dodici gendarmi e da un battaglione comandato dal capitano Gerhard Dosse. La Feldgendarmerie compie ripetuti rastrellamenti, arresta civili inermi e li sottopone a pesanti torture. Si distingue per la crudeltà e la ferocia un ex militare italiano, passato alla Wermacht, Luciano Luberti subito definito il ‘Boia di Albenga’. 59 ostaggi, dopo le ripetute sevizie, suddivisi in piccoli gruppi, di notte, vengono accompagnati dagli uomini della Feldgendarmerie verso la Stazione, lungo le vie deserte in
seguito al coprifuoco. Il Luberti comunica alle vittime chela loro destinazione è il carcere di Savona o Imperia e, con un estremo tocco di crudeltà, consegna ad ognuno un biglietto ferroviario con l’indicazione della meta.
The Path of Memory
1. To the Railway station
In October 1944 , in Albenga occupied by the German Army a Wehrmacht ” Feldgendarmerie Trupp “
composed of twelve gendarmes and a battalion commanded by the captain Gerhard Dosse is installed in th
e ‘INCIS’ building ( civil servants’ houses) in Via Fiume. The Feldgendarmerie carries out frequent roun
dups, arrests unarmed civilians and tortures them brutally. Luciano Luberti, a former Italian soldier, who had
joined the Wehrmacht, stands out because of his cruelty and fierceness. For this reason he was then named the ” Torturer of Albenga”. At night 59 hostages,after repeated tortures, divided into small groups, are taken to the station by the Feldgendarmerie, along the empty streets because of the curfew. Luberti tells the victims that they will be sent to the prison in Savona or Imperia and gives each of them a railway ticket with their destination, thus showing his mocking and cruel attitude.
 
 
IL CAMMINO DELLA MEMORIA
2 – IL BIVIO 
I gendarmi tedeschi e il piccolo gruppo di ostaggi è in vista della piazza della Stazione. All’altezza della linea ferroviaria il Boia Luberti impone un alt al drappello di ostaggi e guardie e invece della Stazione indica il viottolo di campagna sulla destra. Alla luce spettrale delle torce elettriche i prigionieri vengono spinti dagli uomini della Feldgendamerie lungo una strada sterrata allora stretta e buia compresa tra il terrapieno della linea ferroviaria e le campagne abbandonate per via della guerra. Le vittime comprendono l’inganno e intuiscono che vengono condotte al supplizio. Alle sofferenze fisiche si aggiunge lo strazio dell’imminente tragico destino. 
 
THE Path of Memory
2.The Crossroads
The German gendarmes and the small group of hostages are in sight of the Station Square. At the height of the railway line the Boia Luberti imposes an alt to the group of hostages and guards and instead of the Station indicates the country path on the right In the ghostly light of the flashlights, the prisoners are pushed by the men of the Feldgendamerie along a narrow and dark dirt road between the embankment of the railway line and the countryside abandoned due to the war.The victims understand the deception and sense that they are being led to torture. To the physical suffering is added the torment of the imminent tragic destiny.
 
IL CAMMINO DELLA MEMORIA
3 – LA FOCE
La zona compresa tra la linea ferroviaria e il mare era una zona agricola, evacuata dalla popolazione e militarizzata dai tedeschi. Lungo la linea di costa la Todt ha innalzato un muro antisbarco costellato da numerosi bunker armati di cannoni e ha disseminato ovunque mine per prevenire un temuto sbarco degli alleati. Il terreno è devastato dai crateri aperti dalle bombe di aeroplano sganciate dall’aviazione anglo americana per colpire il ponte, la stazione e la centrale elettrica della ferrovia. I gendarmi tedeschi guidano in fila indiana gli ostaggi, ormai consapevoli della loro sorte, lungo un tortuoso sentiero tra crateri e mine verso uno dei bunker lungo la spiaggia.
 
The Path of Memory
The Foce
The area between the railway line and the sea was an agricultural area, evacuated by the population and militarized by the Germans. Along the coast line, todt has erected an antilanding wall dotted with numerous bunkers armed with cannons and has scattered mines everywhere to prevent a dreaded landing of the Allies. The terrain is devastated by craters opened by airplane bombs dropped by the Anglo-American Air Force to hit the bridge, station and power plant of the railway. The German gendarmes lead the hostages in an Indian row, now aware of their fate, along a winding path between craters and mines to one of the bunkers along the beach. The Path of the Martyrs indicated by the stones continues towards the bunker of the mouth.
 
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4 – IL BUNKER
Arrivati al bunker i tedeschi rinchiudono gli ostaggi all’interno. Alla luce delle torce li fanno uscire uno per volta e li conducono sull’orlo di uno dei crateri aperti dalle bombe. Li uccidono con una raffica di mitra o un colpo di pistola alla nuca e li sotterrano in una fossa comune. Nel giugno del 1945, dopo aver sminato l’intera zona, le Autorità dell’Albenga liberata, individuano sette fosse e provvedono a disseppellire le vittime della ferocia nazifascista. Vengono identificate 57 salme, due gli ostaggi rimasti ignoti. Il 10 giugno 1945 la Città sconvolta rende l’ultimo omaggio ai suoi Martiri. Il Bunker è diventato il monumento delle vittime della barbarie nazifascista. Di fronte il muro dedicato dalla Città ad altre vittime albenganesi, i deportati e gli internati nei campi di sterminio nazisti che non hanno fatto ritorno alle loro case.
 
The Path of Memory
4 – The Bunker
Arriving at the bunker, the Germans lock the hostages inside. In the light of the torches they bring them out one at a time and lead them to the edge of one of the craters opened by the bombs. They kill them with a barrage of machine guns or a gunshot to the back of the head and bury them in a mass grave. In June 1945, after having cleared the entire area, the authorities of the liberated Albenga identified seven pits and dug up the victims of the Nazi-Fascist ferocity. 57 bodies are identified, two hostages remained unknown. On June 10, 1945, the devastated city paid its last tribute to its Martyrs. The Bunker becomes the monument of the victims of Nazi-Fascist barbarism. In front of the wall dedicated by the City to other victims of Albenga, the deportees and internees in the Nazi extermination camps who have not returned to their homes.
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